Tre gravi problemi:
-
La saturazione nelle ore di punta
-
Il degrado dell’infrastruttura
-
Gli annosi problemi locali di Bissone e del Pian Scairolo
1. La saturazione dell’autostrada
Sviluppo del traffico a Maroggia dal 1963 al 2020
In sessant’anni i volumi di traffico sono cresciuti da 10’000 a quasi 90’000 veicoli al giorno (media annua). Negli ultimi tre anni la crescita appare attenuata, per via della pandemia e dei disagi causati dalle lunghe code o magari anche a seguito di difetti di conteggio dovuti ai cantieri.
Bisogna sapere che le code si formano in corrispondenza delle rampe di entrata agli svincoli: nel nostro caso dalla rampa di Noranco-Fornaci in dir sud e dalla rampa di Bissone in direzione nord. Le entrate in autostrada restringono la capacità di deflusso autostradale più della sezione ristretta delle gallerie.
2. Il degrado dell’infrastruttura

Le gallerie sono da risanare, i ripari fonici da ristrutturare. Non dimentichiamo che l’autostrada ha sessant’anni e che il risanamento è già iniziato con il rifacimento dei viadotti autostradali delle cantine di Capolago.
3. I problemi di Bissone e del Pian Scairolo
Necessità di intervento
A sessant’anni dalla costruzione si rilevano le seguenti necessità di intervento:
- frenare la crescita dei transiti
- restaurare manufatti e gallerie
- accrescere la sicurezza in condizioni di forte pressione del traffico
- gestire la circolazione sull’autostrada in caso di incidenti, lavori, saturazione
- proteggere l’ambiente circostante dalle forti immissioni di rumore.