La minaccia di una strada ciclabile nel Parco del Tassino

Le Associazioni ATA, ProVelo, Stan, Besso pulita! e i Cittadini per il territorio del Luganese si oppongono alla proposta, troppo invasiva, scarsamente utile e mal preparata, di una strada per biciclette nel Parco del Tassino.

La Municipale responsabile è disposta a far marcia indietro.

Infine il Municipio sospende la domanda di costruzione (leggi).

Forti incomprensioni nella popolazione

La proposta di costruire una strada ciclabile recintata che amputa una parte importante del Parco ha immediatamente suscitato reazioni con lettere sul CdT.

Per esempio Costanza Devoto ha scritto:
Passeggiando attraverso il parco del Tassino ho notato il previsto percorso della pista ciclo-pedonale che dall’ingresso da via Basilea sale verso la via Tassino (zona Loreto). Sono rimasta molto colpita nel vedere quanto spazio verde verrebbe tolto al parco che già non è molto grande, soprattutto nella parte a metà tracciato che attraversa alcuni alberi per sbucare al cancello già esistente. Pur essendo favorevole alle piste ciclabili, trovo che questo non debba essere fatto a scapito dei pochi spazi verdi della città, soprattutto pensando che il parco è ben frequentato da famiglie e giovani che hanno bisogno di parchi come il Tassino per rigenerarsi. Se si vogliono attirare dei turisti, occorre prendersi ancora più cura degli spazi verdi, renderli dei luoghi di ritrovo, abbellirli con piante e panchine e creare anche zone con fiori spontanei per favorire la biodiversità.

Leggi le lettere:
CdT Fabrizio Tarolli 25.5.2023
CdT Costanza Devoto 27.5.2023
CdT Piero Bottani 2.6.2023
CdT Isabella Ferrari 5.6.2023

Commento

Con una stridente contraddizione interna, la Divisione degli spazi Urbani della Città di Lugano, che si occupa della valorizzazione delle aree verdi, propone di inserire nel Parco del Tassino un tratto di strada ciclabile che ne mutila una parte consistente.

La proposta non è convincente sotto vari aspetti. Appare come il prodotto di un’azione isolata, non inserita nella rete ciclabile auspicata. Difatti è stata presentata come un’operazione provvisoria, con vita limitata solo fino alla completazione delle infrastrutture viarie della stazione FFS di Lugano.
L’opera non è di grande utilità per la mobilità ciclistica ma è dannosa per la salvaguardia del Parco, di cui ne riduce la superfice con un’alta recinzione interna. Il bilancio vantaggi/svantaggi risulta negativo. Per giustificare la realizzazione di un’opera, sia pur provvisoria, occorre che i vantaggi siano chiaramente preponderanti.
Una valida soluzione provvisoria, di facile e immediata attuazione, è quella suggerita da Fabrizio Tarolli nella sua lettera al CdT (leggi): transitare per il quartiere di Montarina.

Noi pensiamo che nel Parco del Tassino il percorso ciclabile debba correre affiancato al tracciato ferroviario, debba prolungarsi almeno fino a Loreto e se possibile collegarsi a Via Motta e al centro Città mediante l’esistente (ma da restaurare) sottopassaggio ferroviario che corre accanto alla Chiesa Anglicana. In questo modo l’utilità del percorso verrebbe accresciuta, giustificandone maggiormente la realizzazione. (vedi la proposta)

Chiediamo anche che i requisiti formali prescritti dalla legge (oggi disattesi*) siano ossequiati, il che darebbe ai cittadini e alle loro associazioni la possibilità di partecipare all’elaborazione del progetto.

* La Domanda di costruzione non si appoggia su una base legale valida: né il PR di Lugano né nessun altro Piano di utilizzazione  la prevedono. Inoltre la modinatura predisposta nel Parco non indica l’intenzione di costruire una recinzione divisoria continua alta 2 m .